Colesterolo: ipercolesterolemia e Percorso alimentare NutrizioneGenetica mirato

L’aumento dei valori di colesterolo negli esami ematici è un problema molto diffuso e sentito al giorno d’oggi dai pazienti. Esso è spesso legato allo stile alimentare adottato e a fattori di stress.

Modulando lo stile alimentare del paziente è possibile migliorare i valori lipidici  nel sangue.

Ritengo che sia molto stimolante intervenire in questo ambito perché, per mezzo del piano alimentare mirato, oltre a un miglioramento generale dello stato di salute del soggetto. Ad esempio: migliori energie, buona digestione, ritrovato sonno notturno e diminuzione percentuale grasso corporeo con conseguente miglioramento della idratazione.

Attraverso il confronto degli esami ematici eseguiti prima dell’inizio dell’alimentazione guidata e dopo l’applicazione del percorso alimentare, si può verificare un cambiamento positivo.

Da biologa e scienziata avere valori certi da confrontare e migliorare è un ottimo stimolo professionale e una grande soddisfazione personale anche per i miei pazienti.

Qualche informazione utile sui livelli di colesterolo nel sangue:

  1. Rispetto alle conoscenze passate, recenti articoli scientifici dimostrano che l’influenza del colesterolo totale sul rischio cardiovascolare di un soggetto è stata notevolmente ridimensionata.
    Un interessante articolo pubblicato nel 2016 in Florida presenta i risultati di un esame effettuato su 68.000 partecipanti. Lo studio dimostra che le persone con età superiore ai 60 anni che hanno maggiori livelli di colesterolo LDL, detto anche colesterolo cattivo, hanno la stessa aspettativa di vita dei loro coetanei con bassi livelli di colesterolo LDL.Visualizza l’articolo completo al link sottostante
    https://www.scienzedaily.com/releases/2016/06/160627095006

    Anche se fortunatamente la diretta conseguenza livello di colesterolo alto nel sangue = infarto è stata smentita, è chiaro che avere livelli nella norma è importante per mantenersi in salute.

  2. E’ necessario quindi, nel caso di un soggetto sano con colesterolo alto (cioè ad esempio che non abbia già subito infarto o ictus o trombosi), prima di approcciarsi ad una terapia farmacologica basata su statine, correggere il proprio stile alimentare e verificarne in seguito il risultato ottenuto attraverso gli esami del sangue.
  3. Il colesterolo è in parte endogeno e in parte esogeno. Questo significa che una parte del colesterolo presente nel sangue viene sintetizzata dall’organismo (endogeno) ed una parte di esso viene assunta attraverso l’alimentazione (esogeno). L’organismo produce questo lipide perché il colesterolo, nei livelli ottimali, è fondamentale per il corretto funzionamento delle cellule e quindi fondamentale per la vita stessa.

    Quello in eccesso ha due cause differenti oppure la combinazione tra esse:

    • Causa genetica, cioè la produzione endogena è maggiore rispetto ai livelli solitamente prodotti.
    • Causa alimentare, gli alimenti introdotti ne sono ricchi, e di conseguenza ne aumentano i livelli nel sangue.

Spesso capita che anche uno dei due genitori del paziente affetto da ipercolesterolemia abbia sofferto dello stesso problema.

Questo fa ovviamente pensare ad una causa di ereditarietà genetica, ma anche le abitudini alimentari trasmesse dalla famiglia stessa possono aver contribuito a questo fenomeno.

Per fare un esempio, in alcuni casi di obesità si dava per scontato che la causa di figli obesi nati da genitori obesi fosse genetica. Separando uno dei due figli e facendolo vivere per un certo periodo in una famiglia di soggetti normopeso ritornava in poco tempo anch’esso ad avere il peso di un soggetto sano.

Questo proprio perché oltre al fattore genetico c’è un forte fattore di educazione familiare a condizionare il soggetto stesso.

Quindi cosa è utile modificare nella dieta per avere una riduzione del colesterolo?

  1. Non serve soltanto diminuire l’apporto di alimenti ricchi in grassi.

    Tutt’altro, se gli alimenti che utilizziamo nella nostra dieta contengono grassi insaturi questo è un vantaggio.
    I grassi insaturi infatti concorro a pulire il circolo sanguigno, sono chiamati per questo “spazzini” del sangue perché portano via il colesterolo LDL in eccesso per portarlo così al fegato e farlo eliminare.

  2. Attenzione ai carboidrati.

    Tra i vari macronutrienti da prendere in esame ci sono proprio i carboidrati.
    E’ importante bilanciare il carico glucidico nella dieta del soggetto. Questo ultimo può stimolare la produzione insulinica che è responsabile, tra le altre cose, della costituzione di nuovo colesterolo LDL endogeno.

  3. Considerare le associazioni alimentari concorre ad ottenere il risultato sperato. Non è utile ai fini della diminuzione del colesterolo prendere in esame solo ogni singolo alimento.
    È fondamentale curarne l’associazione tra i vari cibi così da ridurre al minimo eventuali fenomeni fermentativi che contribuiscono all’aumento del colesterolo stesso.

Ci sono molti falsi miti quando si parla di alimentazione e colesterolo, ma con una corretta impostazione alimentare in pochi mesi si possono ottenere ottimi risultati.

 

Dott.ssa Giordana Lucente
Biologo Nutrizionista

 

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